Gorla: la strage dimenticata, 184 bambini italiani

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GORLA, LA STRAGE DEGLI INNOCENTI 20 OTTOBRE 1944 – 20 OTTOBRE 2016

38 bombardieri B24-B27 si alzano in volo dall’aeroporto di Castelluccio di Foggia, rotta senza verso il Nord Italia. Il viaggio durò ben 3 ore prima di arrivare sulla Lombardia e dirigersi verso gli obiettivi. Nel mirino, come l’80% delle volte, gli impianti industriali di Milano. Il 15° Air Force Bombing Command di Doolittle (l’uomo che dopo Pearl Harbour aveva bombardato Tokyo) aveva come possibili obiettivi l’Isotta Fraschini, la Pirelli e la Breda.

Alle 11,15 superata Milano gli aerei si preparavano a scendere con una virata nord sud di nuovo verso il capoluogo (sarebbero già stati in scia per il ritorno): di caccia tedesca e italiana nemmeno l’ombra, lo stesso per la contraerea.

Anche i bambini della scuola elementare «Francesco Crispi» di Gorla (allora borgo periferico di Milano sul Naviglio Martesana) erano dalle 8 in classe. Sul tetto della scuola elementare frequentata da poco più di 200 bambini spiccava una croce bianca, se poteva servire, tanti l’avevano fatto anche se inutilmente.

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Milano, ore 11.29 del mattino. Durante uno dei bombardamenti americani tesi a spezzare la resistenza del popolo italiano, viene centrata in pieno la scuola elementare “Crispi” del quartiere Gorla: 184 bambini fra i 6 e i 12 anni e una ventina fra insegnanti, preside e bidelli. Tutti morti.

Anche allora c’erano le ‘bombe intelligenti’ che sbagliavano.

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«È probabilmente il più grave crimine di guerra dovuto ai bombardamenti alleati su l’Italia» ha scritto Claudio Mauri autore de “Il male viene dal cielo” (ed. Tabula Fati). Un crimine di guerra ascrivibile (con molti altri) ai “liberatori” angloamericani.

Nel 1947 i genitori di quei piccoli morti eressero a loro spese un monumento, opera dello scultore Remo Brioschi, con i marmi donati da La Rinascente e l’acciaio donato dalla Falck.