Schiapparelli: euro-silenzio da Marte, mistero sorte sonda

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Nuovo probabile Eurofallimento. Stavolta nello spazio. Parliamo della missione ExoMars: il lander Schiaparelli, costruito in Italia, è misteriosamente in silenzio.

La sonda Mro (Mars Reconnaissance Orbiter) della Nasa, che ha sorvolato l’area in cui dovrebbe trovarsi il UE “ha cercato di comunicare con il lander, ma non ha registrato niente”, morto, come conferma Paolo Ferri, direttore delle operazioni di volo dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa). E la conferma si è avuta alle 22,30 italiane, in seguito a un secondo passaggio di Mro sull’area in cui dovrebbe trovarsi Schiaparelli.

Il segnale del lander Schiaparelli è stato perduto un minuto prima che il veicolo della missione ExoMars toccasse il suolo marziano.

Il segnale della discesa di Schiaparelli era stato ricevuto correttamente dal radiotelescopio Gmrt (Giant Metrewave Radio Telescope) che si trova in India, a Pune, “ma si è interrotto verso la fine. Rispetto ai tempi previsti, questo è accaduto nella fase finale, quando mancava un po’ meno di un minuto al momento dell’arrivo sul suolo”, ha detto Ferri. D’altro canto, però, “quello del radiotelescopio era una sorta di esperimento”. Le comunicazioni più attese erano quelle della sonda Mars Express, ma anche quest’ultima ha confermato la perdita del segnale, interrotto improvvisamente prima dell’arrivo a Terra”.

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Al momento sono tantissime le ipotesi sul motivo per cui il segnale del lander Schiaparelli si è interrotto un minuto prima che il veicolo della missione ExoMars toccasse il suolo. I tecnici al lavoro nel centro di controllo della missione, nel Centro per la scienza e la tecnologia (Esoc) dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), stanno esaminando la situazione. Ci sono speranze, anche se remote.

Le ipotesi sul tappeto sono le più diverse. La peggiore, ha detto il responsabile delle operazioni di volo dell’Esa, Paolo Ferri, è il mancato funzionamento dei retrorazzi: in questo caso il veicolo avrebbe avuto un impatto violento sul suolo marziano. L’ipotesi ottimistica è invece che nelle ultime fasi dell’arrivo su Marte Schiaparelli abbia avuto un problema nel cambio di antenna, che era previsto dalla missione. E poi c’è un’altra ipotesi:

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“Nella notte – ha proseguito Ferri – lavoreremo all’analisi dei dati dell’orbiter Tgo, che saranno più dettagliati di quelli arrivati dal radiotelescopio di Pune e dalla sonda Mars Express. Sono stati registrati durate la discesa di Schiaparelli e contengono tantissimi parametri acquisiti in tempo reale che potranno dirci molto di più. Siamo molto fiduciosi che riusciremo a capire che cosa sia successo”.

Se non riusciranno a capirlo, o se comunque andrà perduta, il costo non solo scientifico, ma anche economico, sarà proibitivo.