Per la prima volta, nel 2015, al Sud la percentuale degli italiani che non ha soldi per il cibo e si rivolge ai vari centri ha superato di gran lunga quella degli immigrati. E’ una delle novità emerse dal Rapporto 2016 della Caritas sulla povertà: sono al 66,6%. E’ l’effetto Renzi: lui aiuta gli immigrati e li mette in hotel. Gli Italiani delle aree depresse devono arrangiarsi.
E la Carita$ non è contenta, visto che il sostegno agli Italiani non è ‘rimborsabile’.
Rispetto al sesso, il 2015 segna un importante cambio di tendenza; per la prima volta risulta esserci una sostanziale parità di presenze tra uomini (49,9%) e donne (50,1%), a fronte di una lunga e consolidata prevalenza del genere femminile. L’età media è 44 anni.
I bisogni più frequenti che hanno spinto a chiedere aiuto sono perlopiù di ordine materiale: spiccano i casi di povertà economica (76,9%) e di disagio occupazionale (57,2%), ma non sono trascurabili anche i problemi abitativi (25,0%) e familiari (13,0%). E sono frequenti le situazioni in cui si cumulano due o più ambiti problematici.
Il vecchio modello italiano di povertà, che vedeva gli anziani più indigenti, non è più valido: oggi la povertà assoluta risulta inversamente proporzionale all’età, cioè diminuisce all’aumentare di quest’ultima. La persistente crisi del lavoro ha infatti penalizzato e sta ancora penalizzando soprattutto i giovani e giovanissimi in cerca di di occupazione e gli adulti rimasti senza impiego.