MILANO: NASCE ‘TENDOPOLI’ PER ITALIANI DAVANTI CENTRO PROFUGHI

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Un presidio e una ‘tendopoli’ per dire no all’accoglienza dei finti profughi a Milano. CasaPound parte all’attacco contro il centro di accoglienza alla Caserma Montello – quello dato in gestione al frate indagato per un furto di 50 milioni di euro – con una mobilitazione permanente per dire no all’arrivo di altri immigrati in città.

Insieme ai residenti della zona, CP ha allestito il presidio davanti alla struttura di piazza Firenze, che sarà convertita in centro per oltre 300 fancazzisti.

Si tratta dell’ennesima iniziativa di protesta da parte della popolazione residente nella zona: prima il corteo di protesta contro l’accoglienza di due settimane fa, cui hanno partecipato i residenti del comitato “Giù le mani dalla Montello”.

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“Da sempre siamo contrari all’apertura di centri di accoglienza sul territorio – – dice Massimo Trefiletti, responsabile milanese del movimento – rappresentano esclusivamente un business portato avanti da pochi privati, con denaro pubblico, sulle spalle dei cittadini”.

“La nostra mobilitazione – prosegue Trefiletti – continuerà fino a quando non si interromperanno questi progetti a Milano, come su tutto il territorio lombardo. In una situazione in cui ci sono sempre più italiani in grave difficoltà economica, non possiamo permetterci di accogliere le migliaia di presunti profughi che sbarcano ogni giorno sulle nostre coste”.

“Milano – aggiunge la portavoce cittadina di Cpi, Angela De Rosa – è diventata ormai il più grande centro di accoglienza d’Italia e a farne le spese sono i milanesi. A parole la sinistra dice di voler riqualificare le periferie, ma nei fatti ci sono interi quartieri abbandonati al degrado e alla sempre più difficile convivenza fra diverse etnie di immigrati, che creano problemi per la sicurezza degli italiani. In una città in cui sono centinaia le famiglie in emergenza abitativa – sottolinea De Rosa – crediamo che il primo interesse delle istituzioni debba essere quello di garantire diritti e dignità ai milanesi”.