Monza: su 3.114 richiedenti ci sono 0 siriani e 19 profughi

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Andrea Monti assessore a Lazzate e capogruppo del Carroccio in consiglio provinciale a Monza:”E’ la stessa Prefettura di Monza, come richiesto a gran voce dai borgomastri della Lega nell’ultima assemblea dei sindaci, sono pochi, ma gli unici che alzano la testa e si fanno sentire, che qualche giorno fa ha comunicato i numeri legati all’enorme rete di “accoglienza”, quella con cui vengono accuditi e coccolati migliaia di giovani sbarcati illegalmente sulle coste italiane”.

Dal marzo 2014, data del primo arrivo in Provincia, ne sono transitati ben 3114. Un piccolo esercito. La vulgata comune, quella con cui si cerca di convincere il “popolino” dei presunti risvolti umanitari della faccenda, vorrebbe che fossero per lo più “profughi che scappano dalle guerre”. Sappiamo poi che nella narrazione è meglio usare spesso anche la parole “donna”, meglio se in stato interessante, oppure “bambino”, così da suscitare facile pietismo. Un modo di fare spregiudicato, con cui si sfruttano i più deboli per tenere in piedi il carrozzone dell’emergenza, quello che continua a pompare soldi nelle casse di chi è chiamato a gestire tutto il circo.
Tanti soldi. Soldi sempre più sporchi di sangue, visto che sono state stimate in oltre 11 mila le vittime del Canale di Sicilia; un “giochino” che uccide come una roulette russa, ma difficile da fermare proprio perché girano troppi quattrini facili. Ma tutte queste storielle si sciolgono come neve al sole davanti ai numeri. Impietosi, chiari, belli e tondi. Cosa ci raccontano i numeri? Che è tutta una grandissima presa in giro. Noi del resto lo denunciavamo da tempo.

Ecco i numeri: incominciamo dicendo che dei 3114 transitati in Brianza, sono solo 1658 quelli che ancora risiedono nelle strutture presenti sul territorio provinciale. Di questi nessuno ha nazionalità siriana, solo quattro sono libici. Eppure continuano a raccontarci che accogliamo persone che scappano dalla Libia e dalla Siria. Incredibile.

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Ben 1228 individui vengono classificati sotto la voce:”Allontanamenti volontari”. Cosa significa? Semplicemente sono immigrati di cui si è certificato non sussistere nessun diritto di entrare e permanere in Italia. Sono di fatto clandestini. Vi chiederete, come mai non sono stati rimpatriati? Bella domanda. Si sono “allontanati volontariamente”, cioè sono stati lasciati liberi di vivere in clandestinità. Vi pare normale? Alla fine è come se il cerchio del lungo sistema criminale della tratta di uomini si fosse chiuso. Hanno vinto gli scafisti, sono riusciti nella loro missione. E lo Stato che cosa ha fatto? Ha chiuso gli occhi.

Su 3114 presunti profughi, solo 91 sono stati trasferiti nella rete Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), davvero un numero ridicolo. E i bambini? Si contano la miseria di 5 minorenni. Praticamente inesistenti.

Scioccanti i risultati della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale: sono solo 19 gli stranieri a cui è stato riconosciuto lo status di rifugiato. Tutto scritto nero su bianco, parola della Prefettura di Monza. Avete capito bene? Spendiamo decine di milioni di euro per accogliere rifugiati, salvo scoprire che praticamente nessuno di loro ha diritto di essere riconosciuto tale. È evidente come sia una colossale presa per i fondelli, un sistema utilizzato per mascherare il grande business che si cela sotto questa tratta di essere umani. Un business facilitato dall’emergenza. Più c’è emergenza, meno ci sono controlli. Più ci sono sbarchi e più c’è business”.