Il procuratore generale di Torino Francesco Saluzzo ha chiesto 46 condanne per oltre 150 anni di carcere complessivi, da un minimo di un anno e otto mesi a un massimo di quattro anni e dieci mesi, al processo di appello contro gli attivisti No Tav accusati degli scontri in Valsusa il 3 giugno e il 27 luglio del 2011.
Nei due giorni di requisitoria, conclusasi oggi, Saluzzo ha sostenuto la responsabilità di tutti gli imputati sotto processo, compresi cinque di loro assolti in primo grado. Per uno, accusato soltanto di travisamento, il reato è risultato prescritto. Davanti alla Corte d’Appello di Torino gli imputati erano inizialmente 53 ma cinque sono stati stralciati per la nullità della notifica e un altro, assolto in primo grado e per il quale non vi era stato l’appello del Pm, è stato estromesso.
Assurdo. Difendere la propria terra dall’arroganza di uno Stato sempre più fuori controllo non è e non può essere reato. E’ legittima difesa.
Che sia contro l’arrivo di fancazzisti africani o per la costruzione di un’opera che sfregia il paesaggio in nome di interessi degli amichi di culo di chi è al governo.