SIRIA: MEDIA USANO BAMBINI COME ARMI DI PROPAGANDA

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LA SIRIA ERA UN PAESE PACIFICO, CON UN GOVERNO NON PERFETTO, MA CHE GARANTIVA I NON ISLAMICI. POI SONO ARRIVATI GLI AMERICANI E GLI EUROFANATICI, COME IN LIBIA: E NEL TENTATIVO DI CREARE UN ‘NUOVO ORDINE MONDIALE’, HANNO CAUSATO IL CAOS

Un drammatico video sta dilagando sui media e mostra una bambina siriana ferita in un raid aereo con il volto in primo piano mentre piange disperata e invoca ‘baba’, il papà, che era con lei quando è stata colpita la loro casa nel villaggio di Talbiseh, appena a nord di Homs.

La bimba, che dice di chiamarsi Aya e di avere 8 anni, capelli chiari, ha un rivolo di sangue che le scorre sul viso e una ferita sulla fronte, che viene medicata. Ma Aya continua a piangere e a chiamare il padre, del quale non si conosce il destino.

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Un’immagine che, come quella del bambino Omran, di tre anni, coperto di polvere dallo sguardo spento seduto su un’ambulanza dopo un raid su Aleppo, potrebbe diventare un simbolo, intenzionalmente propagato dai media nella speranza di destare un po’ di interesse in Occidente sulla terribile guerra che imperversa in Siria.

Sembra che il loro interesse non sia evitare le vittime, ma ‘creare simboli’. Oggi c’è stata una strage di bambini causata da bombardamenti euro-americani, ma non ci sono immagini ‘virali’.