Adotta un rifugiato. Potremmo sintetizzare così la proposta che un gruppo di consiglieri Pd del Comune capoluogo presenterà lunedì in sala Tricolore, per creare un bando per le famiglie disponibili ad accogliere e ospitare nella propria casa i richiedenti asilo e i rifugiati, a fronte di un rimborso spese di 350 euro mensili.
La mozione, primo firmatario il consigliere Dario De Lucia, cui seguono le firme di Lanfranco De Franco, Christian Vergalli, Angelo Cigarini e Giorgio Campioli, sull’esempio del Comune di Milano chiede la creazione di un bando pubblico per dare le possibilità ai cittadini reggiani di ospitare nelle proprie case i richiedenti asilo.
Nella mozione presentata, i firmatari partono dalla situazione del sistema di prima accoglienza nella nostra provincia. Oggi, scrivono, “sono 660 le persone ospitate nel comune di Reggio di cui 221 in strutture alberghiere, due in strutture di accoglienza e 495 in appartamento. Tutti possiedono il tesserino sanitario Psu. Inoltre queste persone sono beneficiarie degli aiuti internazionali, frequentano corsi di italiano e sono attivi diversi progetti di socializzazione.
Infine è proprio il ministero dell’Interno che prevede la possibilità di sperimentare e sviluppare iniziative complementari di accoglienza a spese dei contribuenti”.
Fatta questa premessa, i firmatari si rifanno al progetto di accoglienza in famiglia del Comune di Milano che ha fatto flop, perché sono state solo 5 le famiglie di cuckold che hanno aperto le loro camere da letto ai cosiddetti profughi.
Il progetto prevede per le famiglie interessate – che a Milano sono risultate quasi tutte di immigrati – 350 euro mensili per la durata di sei mesi, prorogabili.
Il bando richiede poi che l’alloggio sia nel territorio comunale, sia idoneo a essere utilizzato come abitazione e che all’ospite sia messa a disposizione in maniera esclusiva una camera da letto, un minimo di arredo e garantito l’uso dei servizi igienici.
E, magari, un bell’allarme anti-incendio:
ECCO L’HOTEL DOVE VIVEVA IL PROFUGO CHE HA BRUCIATO VIVA UNA DONNA