Un progetto di grande ampiezza, ramificato, studiato fin nei minimi particolari. Con obiettivi precisi ma intercambiabili, covi che ospitavano i terroristi islamici a rotazione e ogni volta riforniti di tutto: frigo pieno, tablet connessi a Internet, playstation per ingannare le ore d’attesa.
Questi e altri particolari sono contenuti nelle carte dell’inchiesta sugli attentati di Parigi che oggi Le Monde rende in parte note. Gli attacchi del 13 novembre a Parigi e del 22 marzo a Bruxelles furono affidati da Isis a un’unica cellula.
Il che significa che le altre cellule, centinaia, sono ancora attive. E lo saranno fino a che ci saranno immigrati islamici.
Intanto si conferma che quasi tutti i terroristi islamici degli attacchi di Parigi, sono arrivati in Europa come profughi:
Majority of Paris jihad attackers used Muslim migration routes to enter Europe
Lo hanno rivelato funzionari della sicurezza ungheresi. Non è una novità.
Sette dei terroristi islamici, che hanno ucciso 130 persone e lasciato più di 360 feriti, sono passati attraverso i confini dell’Ungheria insieme al resto dei ‘profughi’:
Furo dieci in totale i coinvolti nella pianificazione e realizzazione del massacro. Responsabili anche del massacro di Bruxelles del marzo scorso, che ha causato 32 morti.