Bologna: Basilica San Petronio trasformata in discoteca africana

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“Abbattere i muri e costruire i portici”. E’ questo il bizzarro messaggio che il vescovo di Bologna Matteo Zuppi ha lanciato durante la sua prima omelia della festa patronale di San Petronio. Un’omelia durante la quale ha richiamato soprattutto ai temi dell’accoglienza, della povertà e del problema della casa. Lui la casa ce l’ha, lussuosa, e come si possa risolvere il problema dei bolognesi che non ce l’hanno continuando a raccattare clandestini, è un mistero della fede.

zuppi
Povertà, altrui

“Ci sono diverse sfide che abbiamo davanti – ha detto piegandosi in avanti – come l’accoglienza e inclusione, dobbiamo tessere interessi e conoscenze che vincano la paura, che abbattano i muri e costruiscano quei portici che sono protezione”.

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Forse i portici dove battono le prostitute nigeriane scaricate da Renzi in città.

A sottolineare il messaggio, la processione offertoriale (soldi) è stata animata dai giovani clandestini africani accolti nel centro profughi di via Mattei con canti e balli della loro tradizione. Nel corso della celebrazione in basilica a Zuppi è stato imposto il pallio dal nunzio apostolico, mons. Adriano Bernardini.