L’aggressore della negoziante di via Ascanio Rivaldi, ridotta in fin di vita martedì 27 settembre, è stato catturato. Si tratta di un cittadino di nazionalità senegalese di 24 anni, ospite della tendopoli della Croce Ro$$a di via Ramazzini.
Noi lo avevamo già scritto che era stato un finto profugo di Renzi. Ora lo scrivono anche gli altri. Ad individuarlo i carabinieri.
La donna, un’erborista di 62 anni, a causa delle lesioni riportate nel corso dell’aggressione, ha subito anche l’asportazione della milza ed è tutt’ora ricoverata all’Ospedale San Camillo.
La Croce Ro$$a spiega: “Il giovane era da poco ospite dell’Hub di prima accoglienza, dal 18 settembre. Siamo sconcertati e grati per il lavoro delle forze dell’ordine. Questa violenza inaudita mette in discussione l’onestà di tante persone, diverse centinaia, che sono passate e sono ospiti dell’hub nel rispetto della legalità”, prosegue la Cri romana, ricordando che “Croce Rossa ha collaborato al massimo con le autorità per identificare chi possa essere stato l’artefice della vile azione criminale che ha visto vittima la signora a cui siamo assolutamente vicini”.
No, Croce Ro$$a ospita a spese dei contribuenti dei delinquenti. E dovrebbe essere denuncia come parte in causa in questa brutale aggressione.
A dare voce al quartiere il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Fabrizio Santori: “Questi sono purtroppo gli ospiti della tendopoli che in altre occasioni hanno anche molestato minori e anziani e il nostro grido di allarme non era mai stato strumentale ma semplicemente in rappresentanza dei cittadini del quartiere ormai invaso da oltre 500 immigrati clandestini. La Croce Rossa non può cavarsela con una doverosa collaborazione con le forze dell’ordine e una semplice vicinanza alla famiglia. Chiederemo che innanzitutto risarcisca la donna aggredita visti gli oltre 2 milioni e 300 mila euro che frutterà la tendopoli fino a dicembre. Poi chieda scusa a tutti i residenti fin dal primo giorno presi in giro da un falso buonismo accusando di strumentalizzazione è razzismo chiunque si fosse permesso di mettere in dubbio la bontà degli ospiti”.