FRIULI: LA MAPPA DELL’INVASIONE, TUTTE LE CASERME DEI FINTI PROFUGHI

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A chi si chiede come mai, questo ‘improvviso’ dilagare della Tubercolosi in Friuli, forse dovreste dire delle migliaia di finti profughi distribuiti su tutto il territorio (ELENCO SOTTO) e degli oltre 6 milioni stanziati per l’adeguamento delle strutture che devono ospitare gli amati fancazzisti detti profughi di Alfano e Renzi nel solo Friuli.

Il Viminale ha già staccato un assegno da 1,5 milioni per l’ex caserma Cavarzerani – dove sono accolti più di 800 fancazzisti – per la messa a norma di una seconda palazzina all’interno della struttura e 500 mila (lo scorso 6 maggio) per la Friuli – che ne ospita più o meno un centinaio –, così come è stata assicurata la copertura finanziaria da 2,5 milioni per i lavori su due palazzine in comune di Chiusaforte (anche se ne potrebbero servire meno considerato come la cifra intera sarebbe necessaria per 27 appartamenti, non solo per i 12 previsti da Regione e Prefettura) in attesa del quadro economico.

E se il Viminale sta aspettando novità per quanto riguarda il budget necessario per ristrutturare anche l’ex caserma della Guardia di finanza di Prepotto, la vera novità riguarda Tarvisio.
O meglio la frazione di Coccau, dove una decina di giorni fa il sindaco Renato Carlantoni è andato su tutte le furie in seguito all’avvio dei lavori sulla Meloni, cioè la struttura che ospitava le fiamme gialle.
Lavori che l’agente viaggio di clandestini, l’ormai famigerato prefetto di Udine Vittorio Zappalorto, ha definito come «un sopralluogo approfondito per verificare lo stato di conservazione dell’immobile e in particolare del tetto», anche se dalla documentazione in possesso del Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen alla Camera, la struttura è in carico alla prefettura dal 31 agosto e da Roma, il 17 settembre, sono stati concessi 250 mila euro per opere di adeguamento.

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A Pordenone l’ex caserma De Michiel di Vivaro è stata giudicata non idonea per l’accoglienza e la Prefettura ha già comunicato all’Agenzia del Demanio la cessazione dell’interesse, a differenza della Monti a Pordenone – dove sono accolti una settantina di fancazzisti – per la quale, però, non risultano ulteriori disponibilità economiche dopo i 480 mila euro utilizzati per gli

E se nell’Isontino l’unica certezza, al momento, sono i 65 mila euro stanziati per l’adeguamento della “Casermetta” di Romans d’Isonzo, sono in attesa di finanziamento sia lo stabile dell’ex Polveriera – che già ospita 16 richiedenti asilo e che sarà interessata da lavori su due vecchi appartamenti militari destinati agli ufficiali – che la “Gabria” a Savogna.

A Trieste gli immobili destinati all’accoglienza sono tre. Quello della Guardia di finanza di Fernetti (copertura finanziaria per 239 mila euro assicurata ad agosto), quella dei carabinieri al Lazzaretto (lavori di adeguamento in corso grazie a 435 mila euro di contributi) e il campo profughi di Padriciano.