BERGAMO: MAESTRE PORTANO BAMBINI A MERENDA DAI PROFUGHI

Vox
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L’inizio del nuovo anno scolastico alle elementari di Cerete. Merenda obbligatoria con i finti profughi africani.

Da leggere il penoso articolo del giornale locale, quasi più penoso dell’iniziativa delle maestre di una scuola pubblica, che dovrebbero astenersi dal prendere iniziative politiche:

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L’inizio del nuovo anno scolastico per i bambini delle elementari di Cerete ha il sapore della condivisione e della reciproca scoperta. Le insegnanti della scuola, in collaborazione con gli educatori del centro di accoglienza per richiedenti asilo di Rovetta, hanno pensato di accogliere i bambini rientrati delle vacanze ispirandosi ai quattro concetti fondamentali dell’etica dell’Africa Sub-Sahariana Ubuntu: la conoscenza, la solidarietà, il coraggio e la mitezza.
Dopo aver visto tutti insieme “Kirikù e la strega Karabà”, famoso lungometraggio d’animazione del regista francese Ocelot che prende spunto da un racconto tradizionale dell’Africa Occidentale, le classi della scuola primaria sono state coinvolte lungo due giornate in giochi ed attività presso l’Oratorio di Cerete e all’interno della scuola stessa.
Tra queste, una merenda condivisa tra i bambini e quattro richiedenti asilo, durante la quale è stato possibile confrontarsi e conoscersi vicendevolmente. Il giorno successivo, in seguito ad un’attività ludico-artistica durante la quale alunni, insegnanti e richiedenti asilo si sono dipinti i volti l’un l’altro, è stato proposto uno spettacolo teatrale interpretato da Pegas Ekamba, operatore del centro di accoglienza. La cultura africana raccontata attraverso canti, balli e narrazioni, coinvolgendo attivamente tutte le 100 persone del pubblico presenti: gli alunni, le insegnanti, i genitori, l’Associazione Diversamente Abili di Cerete, il sindaco Cinzia Locatelli, il parroco don Sergio Alcaini ed i ragazzi richiedenti asilo Benedict, Ousmane, Barimah e Samim.
“In lingua swahili, Ubuntu significa “comunità”. Il progetto, sviluppato lungo la prima settimana di apertura della scuola, era già stato sperimentato lo scorso anno con grande partecipazione da parte dei bambini” spiega la coordinatrice del centro di accoglienza di Rovetta Chiara Visini. “L’obiettivo che si vuole perseguire – continua l’operatore di struttura Bortolo Imberti – è quello di diffondere la modalità dello stare insieme fondata sul sostenersi e aiutarsi reciprocamente, prendere coscienza non solo dei propri diritti, ma anche dei propri doveri, poiché è una spinta ideale verso l’umanità intera, un desiderio di pace. Ci auguriamo di poter continuare a partecipare attivamente ad altri progetti interculturali proposti dalla scuola”
Il centro di accoglienza di Rovetta, aperto nel luglio 2015, accoglie attualmente 29 richiedenti asilo ed è gestito dalla Cooperativa Ruah. Cooperativa Impresa Sociale Ruah nasce nel 2009 dall’evoluzione dell’Associazione Comunità Immigrati Ruah, lavorando nel territorio di Bergamo dal 1991 nell’ambito dell’accoglienza dei migranti e sui temi dell’incontro interculturale, con l’obiettivo di creare un nuovo senso comune basato sul rispetto e sul riconoscimento di ogni essere umano.

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