VICENZA: ARRIVANO I PROFUGHI, FAMIGLIA COSTRETTA A LASCIARE CASA

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IL FRONTE ANTI “PROFUGHI” SI ALLARGA IN TUTTA LA PROVINCIA. DOPO BOLZANO VICENTINO RIESPLODE IL CASO TONEZZA E NEL FRATTEMPO A CRESOLE DI CALDOGNO UNA FAMIGLIA LASCIA LA PROPRIA CASA PER LA PRESENZA DEI MIGRANTI

Venerdì sera si è svolta a Bolzano vicentino la manifestazione promossa dal comitato “Pro Bolzano” cui ha aderito anche il comitato spontaneo di cittadini PrimaNoi. Manifestazione promossa per sollevare la questione della presenza di oltre 80 richiedenti asilo ospitati in varie strutture private. E’ stata messa sotto accusa, “per fare fatturato con l’accoglienza dei migranti ma fregandosene dei disagi che comporta agli abitanti”, la proprietaria degli alloggi che come noto è la medesima ad avere in gestione l’hotel Adele di Vicenza divenuto a tutti gli effetti il più grande centro d’accoglienza della provincia.

Il portavoce di PrimaNoi Alex Cioni nel suo intervento al termine della partecipata manifestazione, seguita in diretta dalle telecamere del programma Dalla vostra parte di Rete 4, ha sottolineato l’importanza di “unirsi tra cittadini nella creazione di un fronte di opposizione contro l’immigrazione selvaggia”.

“Dobbiamo -ha spiegato Cioni- spiegare ai tanti concittadini che condividono questo scempio ma che rimangono ancora rinchiusi nelle proprie case, che è attivando una solidarietà attiva tra comitati di cittadini, associazioni e forze politiche, che si crea l’indispensabile elemento propedeutico utile a dimostrare concretamente al Governo Renzi che i veneti non sono disposti a subire passivamente le folli scelte del governo sull’immigrazione”.
Bolzano vicentino è comunque una delle tante situazioni che in provincia stanno esplodendo a causa della presenza dei migranti imposti nel territorio dalla Prefettura vicentina, tant’è che lo stesso comitato PrimaNoi avverte che a Tonezza del Cimone qualcuno si è interessato nuovamente del vecchio hotel Palace già salito alla ribalta della cronaca nei mesi scorsi perché una cooperativa era intenzionata a piazzarci altri profughi.

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“Venerdì scorso -spiegano dal comitato- un gruppo di persone ha effettuato una visita ispettiva alla struttura completata da numerose foto”, struttura che il comitato aveva sigillato simbolicamente il 25 aprile scorso dando il via alle proteste in paese.
“Stiamo facendo le verifiche del caso ma è chiaro che se dovessero essere confermati i timori che alcuni abitanti ci hanno sottoposto, assicuriamo di essere pronti a scatenare l’inferno assieme ai tonezzani che in questi mesi si sono riuniti nel comitato”.

Nel frattempo domenica mattina PrimaNoi di Caldogno sarà a Cresole nelle vicinanze della palazzina dove nelle scorse settimane sono stati alloggiati altri richiedenti asilo. “Proseguiremo nella raccolta firme iniziata a luglio per chiedere al sindaco di promuovere un’assemblea pubblica allo scopo di spiegare ai cittadini lo stato delle cose relative alla presenza delle sedicenti profughe presenti a Caldogno”.

Per quanto riguarda Cresole “siamo dinnanzi ad uno scandalo che grida vendetta -sostiene Anna Santagiuliana di PrimaNoi”. Una famiglia che abita nella palazzina dove sono arrivati i richiedenti asilo, ha deciso di lasciare la propria casa di proprietà per andare a vivere in affitto.
“Un fatto grave che denunciamo con forza e che non può passare sotto silenzio. Le cooperative e la prefettura piazzano dove capitano i migranti, costringendo gli abitanti a vivere forzatamente con persone che in molti casi – sottolinea Anna Santagiuliana – non conoscono il significato di quello che comunemente viene chiamata convivenza civile. Per noi è inaccettabile quanto urgente ripristinare il diritto sacrosanto di queste persone di poter vivere a casa propria in tranquillità e senza quell’angoscia in cui si trova questa famiglia di Cresole, così come molte altre in provincia”.