Business: 200mila euro per insegnare l’italiano ai marocchini

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La Procura distrettuale antimafia di l’Aquila ha inviato 24 avvisi di conclusione delle indagini ad altrettante persone che fanno parte di una organizzazione accusata di favorire l’immigrazione clandestina di extracomunitari e di truffa aggravata ai danni dello Stato nel conseguimento di erogazioni pubbliche.

L’operazione, denominata “Mondo a Colori”, coinvolge il territorio della Marsica, in particolare numerosi imprenditori agricoli. Ora il pm Devid Mancini è pronto a chiedere i rinvii a giudizio. L’attività investigativa, sviluppatasi nel periodo aprile 2013 – giugno 2015 e portata avanti dalla Squadra mobile dell’Aquila, ha permesso di individuare un particolare fenomeno di favoreggiamento all’ingresso irregolare di cittadini extracomunitari attraverso l’inoltro di strumentali richieste di nulla osta che consentivano la frequentazione di corsi in Marocco, finanziati con soldi pubblici che davano ai beneficiari titolo di prelazione all’ingresso e possibilità di permanenza indeterminata in Italia.

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L’obiettivo della proposta progettuale era quello di favorire il processo di integrazione dei cittadini extracomunitari attraverso percorsi formativi in materia linguistica di orientamento civico e professionale per sostenere e facilitare il loro ingresso nel territorio ed il conseguente inserimento lavorativo. L’attività illecita ha visto coinvolti numerosi imprenditori agricoli della Marsica che hanno inoltrato centinaia di richieste dietro pagamento di denaro.

I beneficiari venivano inseriti in appositi corsi da tenersi in Marocco organizzati dagli appartenenti all’associazione “Mondo a Colori” facente capo al principale indagato della vicenda. Vincitrice dell’Avviso n.1/2011 Fondo Fei, Fondi europei, curato dal ministero del lavoro e dello sviluppo economico, l’associazione Mondo a Colori, che aveva presentato un progetto chiamato “Integra”, otteneva un finanziamento complessivo di 200mila euro ottenuto in due parti, attraverso le quali venivano finanziati corsi di formazione linguistica e professionale da tenere in favore di cittadini residenti nei paesi di origine interessati da flussi migratori.

Ma il problema è a monte. Dovrebbe essere illegale fare questi bandi. Distribuire soldi dei contribuenti per ‘integrare’ marocchini. Se poi pensate che gli stessi ‘imprenditori’ stanno oggi gestendo il business dell’accoglienza, il quadro è completo.