Lo spettacolo non va avanti: la morte di un tifoso ferma la partita

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Dramma sugli spalti, durante il derby tra Perugia e Ternana. Dopo 87′ minuti di gioco è giunta la notizia del decesso di una tifoso in gradinata per un malore. Le due squadre sono sull’1-1: i tifosi del Perugia chiedono di sospendere la partita. Sul posto il personale del 118, steward e addetti alla sicurezza, mentre in curva Nord vengono tolti gli striscioni. Ma poi è intervenuto il questore di Perugia, Carmelo Gugliotta, stabilendo che non c’erano motivi per interrompere definitivamente il gioco per motivi di ordine pubblico. Un morto non è abbastanza per interrompere la partita.

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Per fortuna, gli ultras hanno dimostrato più sensibilità delle cosiddette ‘autorità’, così la partita è ripresa, ma i giocatori hanno scelto di fare melina fino al fischio finale. Nonostante gli 8 minuti di recupero ‘concessi’ dall’arbitro.

Nella sala stampa dello stadio Renato Curi il presidente del Perugia Massimiliano Santopadre: “Oggi non è certo il momento di parare di calcio e questo lo hanno fatto e lo faranno gli allenatori. Tutti quanti sappiamo quelo che è accaduto, con un tifoso di circa 60 anni che era venuto allo stadio per tifare il Perugia ed ha perso la vita. Per quanto possa essere utile, manifesto la mia vicinanza personale e quella di tutta la società, della squadra e mi permetto di dire anche da parte degli altri tifosi alla famiglia dello scomparso”. Su quanto accaduto in campo, con la partita che è stata ugualmente portata a termine, Santopadre ha spiegato che “autorità superiori hanno ritenuto che la partita potesse essere portata a termine ed in campo le due squadre hanno preso una decisione di non continuare a giocare, facendo melina. Non sappiamo se sia stata la decisione più giusta, ma al momento e tuttora riteniamo che sia stata la cosa più giusta da fare”.