PROFUGHI IN PROTESTA: “VANTIAMO CREDITI PER 115 EURO A TESTA”

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LIVORNO – Lamentano un credito di 115 euro a testa, che spettano loro per contratto e che si sono accumulati perché da qualche giorno non riscuotono la paghetta giornaliera prevista. Perché non solo li manteniamo con vitto, alloggio e altri benefit, li paghiamo anche per gli stravizi. Protestano per il cibo, la lavatrice e il cambio vestiti.

Ieri mattina una quarantina di giovani immigrati del centro di prima accoglienza ex Sant’Anna, in Venezia, hanno così fatto irruzione in questura e preteso di essere ricevuti in prefettura.

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Intanto, la coop Inopera, invischiata in Mafia Capital e poi in un’indagine analoga ad Avellino, da lunedì lascia il centro. Sarà sostituita da Impresa sociale opera trinitaria srl. Un’altra coop di affaristi.

«Ho accolto io gli immigrati – dice il capo di gabinetto della prefettura Massimo Di Donato – come vicario della prefetta, che era impegnata su altri questioni. I profughi hanno espresso la necessità di avere più kit igienici e altri beni di prima necessità che sono previsti dai contratti sull’accoglienza e che spettano loro». Sull’avvicendamento di Inopera, Di Donato non entra nel merito ma sottolinea che «stiamo definendo la nuova gestione e chiedendo chiarimenti al soggetto gestore Inopera» e aggiunge che sulle proteste dei profughi riguardo agli euro che spettano loro e alle altre eventuali inadempienze della coop romana «stiamo svolgendo gli accertamenti del caso».