Per Renzi anche i Senegalesi sono profughi: e vanno in hotel con aria condizionata

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Scrive il giornale locale TIRRENO, del gruppo Espresso:

LIVORNO – Escono alla spicciolata, a piccoli gruppi. Sono i profughi, i ragazzi richiedenti asilo, che la Prefettura ha deciso di trasferire nella struttura dell’albergo Atleti, in via dei Pensieri, ad Ardenza. La situazione è assolutamente tranquilla.

Sono arrivati in 29, e sono stati trasferiti qui, tra l’ippodromo e il circolo tennis dello Junior Club, ieri mattina, verso l’ora di pranzo. Tutti presenti già da qualche tempo sul territorio provinciale e in attesa di ottenere il riconoscimento di rifugiato, in 10 sono arrivati da Piombino, altrettanti da Rosignano e Castiglioncello, e i restanti hanno fatto un piccolo trasferimento, dato che erano alloggiati in città, al Sant’Anna in Venezia. Sono stati accompagnati a bordo di alcuni van intorno alle 13, per la precisione. La nuova struttura di accoglienza individuata dalla Prefettura, che ha ottenuto le certificazioni necessarie in ottemperanza alle prescrizioni richieste da Asl e vigili del fuoco, risulta agibile per 76 persone.

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Provengono dai paesi più disparati dell’Africa, tutti approdati con il barcone della speranza o della disperazione. C’è chi arriva dal Burkina, chi dalla Guinea o dalla Nigeria, ma i più numerosi dicono di arrivare dal Senegal. Sono tutti giovanissimi, sembrano un po’ spaesati, nessuno parla italiano, pochissimi qualche parola di inglese e la maggioranza parla invece naturalmente il francese. A gruppetti di due o tre, e ieri pomeriggio erano forse alla prima uscita dopo il trasferimento a

All’interno della struttura anche 3 mediatori culturali, 2 insegnanti di italiano, uno psicologo più un operatore notturno, al lavoro dalle 22 alle 6 del mattino.

«Ho già incontrato i residenti del quartiere e sono disponibile a nuovi confronti – ha ribadito in serata il sindaco Filippo Nogarin, M5S: «I sindaci non hanno alcun potere nel gestire l’accoglienza dei migranti – puntualizza il primo cittadino – se non quello di chiedere con forza il rispetto del modello toscano. Il che significa accoglienza diffusa in piccoli gruppi di massimo 30 persone. È importante che si riesca a limitare l’impatto sui quartieri, altrimenti queste situazioni finiscono per essere strumentalizzate da chi vuol fare propaganda politica».

Bello, il ‘modello’ toscano, Nogarin, quello della Meningite diffusa. Ma a parte questo ‘piccolo’ particolare, si continua a spendere soldi dei contribuenti per mettere giovani fancazzisti africani – senegalesi! – in hotel, perché c’è la guerra in Siria. E’ tutta una scusa per dare soldi alle associazioni e coop PD che poi le riversano nelle casse del Partito: è una immensa opera di riciclaggio di denaro pubblico che finisce ‘legalmente’ nelle casse del PD.