Al rapitore indiano anche la scorta per ‘proteggerlo’ dagli italiani

Vox
Condividi!

Poi dice che non ti devi incazzare. Ram Lubhaya, 43 anni, il cittadino indiano indagato per tentativo di sequestro di una bimba, lo abbiamo ospitato, fino a stasera, in un hotel per fancazzisti. Si, proprio lui. Per premiarlo di essere un clandestino, uno spacciatore e un rapitore, era finito in una ‘casa accoglienza’. Solo da ieri sera è in un Cie, un centro per clandestini.

Vox

Non solo. L’indiano ha denunciato di essere stato minacciato e per questo ora ha una specie di scorta. E’ stato accompagnato dalla scorta e ”tutelato” dalla polizia nella casa di accoglienza. E nella notte riaccompagnato in questura, dove è rimasto fino a ieri sera, perché – dicono le fonti investigative – era impaurito e si sentiva insicuro. Poverino.

Poi, dopo le 20 è stato finalmente trasferito nel Cie di Caltanissetta. Dopo quell’ora, infatti, scadeva il termine di permanenza nel nostro paese, come disposto dal secondo decreto d’espulsione che Lubhaya non ha volontariamente eseguito, come tutti i clandestini ai quali Alfano consegna il ‘foglio di espulsione’: carta igienica per immigrati.