Una quindicina di fanatici dell’accoglienza e clandestini africani ha manifestato, ieri, dinanzi alla prefettura di Foggia in occasione della visita del ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Tra loro c’era anche una figlia di papà, Veronica Padoan, figlia del ministro dell’Economia, che da tempo segue personalmente le vicende del cosiddetto ‘ghetto’ di Foggia: quella zona occupata abusivamente da giovani maschi africani, uno dei quali ha tentato di uccidere un agente. E poi è morto.
“La questione del gran Ghetto di Rignano – ha detto Veronica Padoan – è una questione che preme pesantemente sulla Regione Puglia perché ha delle responsabilità oggettive e riceve notevoli pressioni che giungono direttamente dall’Unione Europea”. “Per quel che concerne il gran ghetto di Rignano – ha sottolineato – effettivamente ci troviamo di fronte ad uno dei complessi abitativi più grandi, ma come il ghetto di Rignano in Italia ci sono altri ghetti. E’ dal 2014 che la giunta Vendola aveva millantato di smantellare il ghetto, il problema non sono queste micro-comunità; il problema – ha concluso Veronica Padoan – è che se non si organizza effettivamente il lavoro nei campi è inutile parlare di smantellare i ghetti”.
Lei il ‘ghetto’ vuole svuotarlo per sostituire gli italiani con africani: a loro lavoro e case. Il che spiega le idee di Padoan sul ‘lavoro’. Tale padre, tale figlia.