Ventimiglia è terra di conquista islamica: il terrorista, l’imam e i No Borders

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I “No border” hanno un rapporto troppo privilegiato con gli estremisti islamici legati in qualche modo a Nizza. Dopo la foto con il terrorista che ha fatto strage sul lungomare della città natale di Garibaldi:

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Un altra foto ritrae un altro estremista islamico, l’imam della moschea del Bon Voyage di Nizza Sami Boubakri.

L’imam Sami Boubakri arriva a Ventimiglia il 17 giugno 2015, in pieno ramadan. Aiuta gli operatori e gli attivisti a distribuire i pasti agli immigrati musulmani, non appena cala il sole. Lo farà per tutta l’estate. Il 5 agosto, ben oltre la fine del mese di digiuno (il 17 luglio) viene poi fermato e identificato dalla polizia insieme ad altre sei persone. Viaggiano su due macchine. Oltre al religioso ci sono due franco-tunisini, due marocchini e Bouhlel. Il terrorista di Nizza.

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“Una delle due auto sarebbe stata procurata da uno dei due tizi che compaiono nei selfie (foto) scattati dal terrorista di Nizza sul tir della morte”. Bouhlel è senza documenti. Ai poliziotti dice di chiamarsi Laha Ouiej. Spezzando in due il cognome, riesce a non farsi riconoscere. In più racconta agli agenti di essere un attivista dell’associazione “Au coeur de l’espoir”.

L’imam Sami Boubakri dice ai poliziotti di essere il presidente della “Fraternité du savoir”. Tra le due associzioni, come spiega lo stesso religioso, è stato”costituito un unico collettivo”. Peccato che, come spiega Fausto Biloslavo su ilGiornale, il gruppo “Au coeur de l’espoir” era gestito da estremisti salafiti, che accoglievano e aiutavano soprattutto profughi o clandestini musulmani.”Le foto sul profilo Facebook – spiega Biloslavo – mostrano la mobilitazione a Ventimiglia e personaggi con il barbone islamico d’ordinanza che alzano un dito verso il cielo per indicare la volontà e la potenza di Allah”.

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No Borders, terrorista di Nizza, Imam. Giravano tutti insieme. Tutti insieme aiutando l’invasione.