Favelas alle porte di Foggia – VIDEO

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“Qui è il quarto mondo. Non è l’Italia, siamo in un altro pianeta”. Questo il commento di Vincenzo Rizzi, consigliere comunale foggiano che sta accendendo i riflettori sul campo nomadi di Borgo Arpinova assieme al suo collega a Palazzo di Città, Marcello Sciagura e a Giorgio Cislaghi di Alternativa Libera. Stamattina visita alla baraccopoli a pochi chilometri da Foggia, direzione Passo di Corvo, strada dove si estende un campo rom costituito da 56 moduli ed abitato da circa 400 persone di etnia macedone, più sette famiglie foggiane che risiedono poco distanti. Tutti in condizioni allarmanti: senza igiene, strade, servizi di trasporto scolastico, servizi di pulizia, raccolta rifiuti e, soprattutto, senza i più basilari diritti umani. “Quasi tutti gli abitanti del campo sono foggiani da due, forse tre generazioni – dice a l’Immediato, Cislaghi -. Ormai di macedone hanno solo lontane origini”.

Non sono né macedoni né ‘foggiani’, sono zingari. E infatti, hanno comportamenti da zingari.

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Il quarto mondo a due passi da Foggia, viaggio nell’inferno di Arpinova. “Qui non è Italia”