BAMBINI AFFIDATI AI PROFUGHI AFRICANI: GENITORI IN RIVOLTA

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Una madre ha ritirato il proprio figlio dal centro estivo che frequentava quando ha saputo che agli animatori sarebbero stati affiancati dei cosiddetti profughi guineani. Gente sconosciuta proveniente dall’altra parte del mondo, della quale non si conosce con certezza né identità né fedina penale.

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Un’altra invece ha deciso di andare a riprendere il proprio nella metà giornata in cui l’immigrato è in servizio. Succede a Peschiera Borromeo, paese di circa 25.000 abitanti, alle porte di Milano. Sulla questione sarebbe già intervenuto il Comune precisando che “tutto è in regola e che i ragazzi sono titolari di status di rifugiati”. Ah, beh, allora è tutto in regola. Come si sa i ‘rifugiati’ non stuprano, non ti fanno a pezzi con il machete e non spacciano.

La polemica è nata quando i genitori hanno saputo che la società onlus Il melograno, che gestisce sia il centro estivo per bambini che una casa di accoglienza per i finti rifugiati (ma a Mediglia, comune vicino), avrebbe introdotto tra gli assistenti un paio di fancazzisti.