Juve: la terza stella costa 2 milioni di euro, Nike ne voleva 80

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La terza stella che la Juventus volle a tutti costi mettere sulla propria maglia dopo la vittoria del 28°/30° scudetto infranse, secondo i giudici del tribunale arbitrale di Ginevra, gli accordi con il fornitore Nike. Il club bianconero – dicono ancora i giudici – venne meno agli obblighi di buona fede e riservatezza, e dovrà quindi versare alla multinazionale 2 milioni di euro. Il motivo è commerciale:

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La Juventus fece stampare la scritta “30 sul campo” sulle tute usate in allenamento, non fece indossare ai suoi giocatori le maglie della Nike realizzate per festeggiare lo scudetto 2011 e autorizzò la vendita sul sito di casacche non ufficiali con le tre stelle fatte realizzare da un’altra azienda senza logo Nike. Rendendo così note le caratteristiche tecniche della nuova maglia prima che fosse lanciata sul mercato. Alla fine la maglia della stagione seguente fu il risultato di un compromesso: niente stelle, ma solo la scritta “30 sul campo”.

I rapporti diventano irrecuperabili quando il 24 ottobre 2013, un anno e mezzo prima dalla scadenza naturale del contratto con Nike, la Juventus annuncia che Adidas è il nuovo sponsor tecnico. A questo punto la casa d’abbigliamento a stelle e strisce nel novembre 2014 porta in Tribunale il club torinese, chiedendo la bellezza di 80 milioni di euro. Una cifra che i giudici ritengono eccessiva, stabilendo che la somma finale venga calcolata conteggiando le perdite equivalenti al 5% del valore base della sponsorizzazione degli ultimi due anni di contratto, ovvero un milione e mezzo, più 550 mila euro di spese legali.