Un solo pugno tra la mandibola e il labbro inferiore, forte ma non fortissimo tanto da lasciare la dentatura intatta, è stato sufficiente ad uccidere il clandestino nigeriano.
Sono gli elementi emersi dall’autopsia di Emmanuel Chibi Namdi, morto a Fermo dopo essere stato colpito da Amedeo Mancini, che si difendeva dalle sue sprangate e dai morsi della fidanzata, anche lei clandestina.
Il quadro è compatibile con la legittima difesa, sostenuta da Mancini. Nessuno può pensare di uccidere con un pugno. Tutt’al più, a volere essere ‘larghi’, omicidio colposo.
L’autopsia ha rilevato che il corpo del clandestino è praticamente totalmente integro a parte un’abrasione al polso, un ematoma a un polpaccio e segni di unghiate.
Unghiate…chiedere alla neo baby pensionata.
Omicidio di Fermo, un nuovo testimone: “Così Emmanuel è caduto all’indietro”