Profughi bengalesi circondano prefettura: “Stipendio da profugo in ritardo”

Vox
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Oggi il secondo giorno di protesta di 25 fancazzisti spacciati dalle Coop per profughi, davanti palazzo di Governo per lo stipendio da profugo, secondo loro in ritardo da tre mesi.

I giovani fancazzisti, quasi tutti tra i venti e i trenta anni, provengono da Bangladesh, Pakistan, Ghana, Nigeria e altre zone dell’Africa e rappresentano la totalità degli ospiti di uno dei centri “Engel” di Arcella. Uno schifo. Non solo profughi finti, ma magari lontani parenti di quelli che hanno sgozzato italiani a Dacca. E noi li manteniamo in hotel.

“Per la seconda volta siamo arrivati per chiedere il pocket money non ricevuto da aprile di quest’anno – spiega Zeeshav, uno dei pochi in grado di biascicare l’italiano – ieri siamo stati davanti la prefettura tutto il giorno, chiedendo inutilmente di entrare e parlare con qualcuno. Puntualmente ci viene chiesto di firmare il foglio delle presenze dicendo che così i soldi arriveranno, noi accettiamo ma i soldi non arrivano mai”.

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L’affarista responsabile dei tre centri Engel di Avellino, tal Alessandro Farlenza: “I ritardi nell’erogazione del pocket money sono una situazione generalizzata. I migranti, tra i cui i nostri ospiti, sono fomentati dai sindacati e da quel che accade in strutture più nuove che avendo appena cominciato non hanno gli stessi problemi che abbiamo noi”. Sindacati che si occupano dei clandestini come fossero operai, coop che si contendono i clienti: è l’accoglienza targata PD.

Ma i migranti del centro di Arcella negli ultimi giorni hanno smesso di firmare e non intendono farlo finché la loro posizione non sarà regolarizzata al mese corrente. “Si tratta di eccesso di diritto – sostiene il responsabile Engel – i ragazzi vengono con noi a fare la spesa per il ramadan, vivono in una struttura nuova e pulita con wi–fi, assistenti e operatori”.

In tarda mattinata i migranti hanno parlato con un funzionario della prefettura che ha impegnato l’istituzione ad erogare il bonus del mese di aprile subito e quello di maggio a fine del mese corrente. I migranti hanno chiesto una data precisa.