Roma invasa da clandestini scaricati da Renzi: marciapiedi assediati

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Tende sul lato sinistro, tappetini da campeggio sul lato destro. All’incrocio con via Tiburtina, altezza bagni chimici, c’è una distesa di clandestini. Ne arrivano a decine ogni giorno.

“Oggi tocchiamo i quattrocento”, dicono i volontari. Quelli che fungono da ‘attrazione’ per questi fancazzisti vomitati ogni giorno dalle navi di Renzi e che poi salgono lo stivale fino a Roma e Milano.

E il riferimento per i clandestini continua a essere il famigerato centro Baobab, sgomberato per questioni di terrorismo pochi mesi fa.

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Arrivano dall’Africa, e a Roma si fermano in via Cupa. Attirati proprio dalla presenza dei collaborazionisti che li accolgono con dei gazebi allestiti per l’occasione e Medu (Medici per i Diritti Umani). Ovviamente non dei residenti, che si trovano sporcizia, degrado e pericolo malattie sulla porta di casa.

“La polizia ci ha autorizzato a chiudere la strada di notte, nel tratto dove dormono i migranti” spiega Sonia M., collaborazionista già dall’anno scorso, quando il centro di accoglienza nato dal basso, non istituzionale, ancora viveva al civico numero 1. Poi lo sgombero per pericolo terrorismo.

Questi non sono profughi. Non arrivano dalla Siria. Sono invasori. E chi li sollazza non è un ‘volontario’, è un collaborazionista. Un nemico del popolo. Quanto alla Questura che ‘fa chiudere le strade’ per trasformarle in dormitori di clandestini…stendiamo un velo pietoso.