I criminali africani che occupano la grande tendopoli di San Ferdinando sono scesi in piazza, ancora, per protestare. Esigono lavoro e casa: a spese nostre.
Solo qualche settimana fa le violenze dopo la morte di uno di loro che stava tentando di accoltellare una gente. E su quella morte, di un delinquente, ora vogliono costruire i loro privilegi futuri.
Pochi giorni fa un’altra violenza: un immigrato del Mali, che esigeva una casa popolare, ha minacciato i dipendenti comunali di San Ferdinando, e mandato in frantumi, con un pugno, il vetro dello sportello municipale.
Accoltellamenti, prostituzione in strada e in bordelli clandestini, stati evidenti di esaltazione da uso di alcol e droghe, minacce e violenze hanno portato la tensione alle stelle. Ed è strano che non si siano creati, ancora, gruppi di ‘giustizieri’ pronti a sgomberare con la forza il territorio occupato: perché sì, la tendopoli è una piccola favela, una zona extraterritoriale dove la legge italiana non vale. Una sorta di District 9.
Ma intanto il governo non sta con le mani in mano. E si schiera con i clandestini. Gli abitanti di Rosarno sono stati costretti a scendere in piazza nelle ultime ore per bloccare un centro d’accoglienza per centinaia di africani in un liceo scientifico cittadino.
E’ tempo di abbattere il governo. Perché il marcio è a Roma. Il marcio è a Palazzo Chigi. Il marcio è Renzi.