Coincidenze: cibo gettato vicino a centro profughi

Vox
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Dal giornale locale:

Scandalo in via Bologna, il cibo per i poveri finisce nel bidone dell’immondizia

Le hanno gettate in un sacco nero e abbandonate in un bidone dell’immondizia. Trentasei scatolette destinate ai poveri, con scadenza fissata nel 2018, sono state ritrovate da un operatore dell’Amiat, al lavoro in via Bologna all’angolo con corso Novara.

Cibo spazzatura via Bologna-2

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Le confezioni mostrano il certificato dell’unione europea. Sono le stesse che vengono consegnate dalle parrocchie insieme ai pacchi alimentari. Destinate a famiglie indigenti, italiane e straniere. Qualcuno, però, deve aver deciso che piselli, fagioli e carote non fossero di suo gradimento. E come se niente fosse ha preso tutte le scatolette e le ha chiuse all’interno di un sacco, sbarazzandosene senza troppi problemi.

Il difficile, però, sarà scoprire la provenienza dei prodotti che non avendo alcuna etichetta potrebbero arrivare da una delle tante parrocchie della zona che nei weekend consegnano gli alimentari ai bisognosi. Insomma la lista è piuttosto lunga e la possibilità di arrivare a chi ha usufruito dei beni è praticamente prossima allo zero.

Non è difficile, basta fare 2+2, impresa di questi tempi quasi erculea per i giornalisti. Nessuna parrocchia consegna ad una singola famiglia 36 scatolette di piselli. E’ la chiara dotazione di un centro o di un campo nomadi.

Ora, si dà il caso che in zona ci sia proprio un centro che accoglie i soliti fancazzisti africani. Il che, ovviamente, è solo un caso. Perché 2+2, oggi, fa 5.

Ah, per inciso: lo pagano i contribuenti, quel cibo. La Ue ci mette l’adesivo, ma i soldi li prende dai contribuenti italiani.