A Oristano si sono limitati a farle sparire. A Palmas Arborea, pochi chilometri di distanza, le hanno bruciate. Le fotografie che ostentano l’omosessualità scatenano la rabbia delle persone normali.
Nel capoluogo l’installazione ‘artistica’ – ormai con la scusa dell’arte si fa la peggiore propaganda – della fotografa oristanese Egle Picozzi è durata solo una notte. Le foto di due coppie gay, una maschile e una femminile, scattate in salotto e nella camera da letto di un prestigioso palazzo padronale dell’800 e sistemate con cura sul lastricato, lampioni e alberi di piazza Roma sono state spazzate via mentre partiva da anonimi una segnalazione alla Questura. Le foto di un altro fotografo sardo, Gianluca Vassallo, “49 baci omosessuali in memoria delle 49 vittime della strage omofoba di Orlando”, approdate a Palmas dopo Roma, Milano e Firenze, sono state strappate e bruciate nella pubblica piazza da un anonimo abitante.
Perché Vassallo non va a piazzare i suoi cartelloni con gli uomini che si sbaciucchiano in ‘memoria di Orlando’ in qualche città islamica?