TURCHIA: “BERGOGLIO E’ UN CROCIATO”

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Essere molli, come direbbe Malesani, non paga. Così, avere evitato in modo meschino di pronunciare le parole islamico e turco facendo riferimento al Genocidio Armeno, non è bastato.

La Turchia protesta: le dichiarazioni di Bergoglio, che ha di nuovo definito come un “genocidio” il massacro islamico (senza dirlo) degli armeni nel 1915, sono state “molto spiacevoli” e indicano la persistenza della “mentalità delle Crociate”. Lo ha detto il vicepremier turco, Nurettin Canikli. E’ la prima reazione di Ankara alle parole di Bergoglio durante la sua visita in Armenia.

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“Le attività del Papa e del papato portano le tracce e i riflessi della mentalità delle Crociate”, ha affermato Canikli ad alcuni giornalisti, aggiungendo che quella del Pontefice “non è una dichiarazione imparziale né conforme alla realtà”.

La Turchia nega che il massacro degli armeni durante la Prima guerra mondiale sia stato un genocidio pianificato, quanto piuttosto un ‘effetto collaterale’: e calcola il numero di vittime tra 250 e 500mila, mentre per gli armeni e la maggior parte degli storici internazionali i morti sono stati circa 1,5 milioni.