Agenti indagati per morte clandestino spacciatore: lo hanno preteso i suoi ‘colleghi’

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CONEGLIANO – La Procura della Repubblica di Treviso ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo in relazione alla morte del delinquente camerunense Donald Fombu Mboyo, ospitato da un’amica a Pordenone e morto lunedì pomeriggio durante l’arresto in via Manin a Conegliano.

Sul registro degli indagati sono finiti i nomi dei due agenti che hanno osato bloccare lo straniero che, dopo una colluttazione, è caduto al suolo privo di vita. Si tratta di un atto dovuto, sottolineano in Procura, anche per permettere ai poliziotti di nominare un consulente per assistere all’autopsia sul corpo dello straniero.

Ma leggiamo cosa scrive il giornale locale:

L’incarico verrà conferito domani mattina al dottor Alberto Furlanetto che, in particolare, dovrà stabilire l’esatta causa del decesso. Il personale medico del Suem, dopo una prima analisi, aveva parlato di un probabile infarto.

L’autopsia è però ancor più necessaria per fugare qualsiasi sospetto anche alla luce delle proteste della comunità camerunense che, lunedì pomeriggio, aveva protestato per un atteggiamento troppo violento da parte degli agenti.

La morte di Fombu rischia di far salire la tensione. Per questo la Procura vuole chiudere il prima possibile la vicenda stabilendo con esattezza cosa è accaduto.

Siamo in presenza di una comunità straniera che minaccia e quindi impone alla procura di indagare i carabinieri. Anzi: di delinquenti stranieri. Spacciatori.

L’africano, irregolare, era già colpito da un decreto di espulsione e aveva varie denunce alle spalle per sostanze stupefacenti.

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Da quanto ricostruito fino a qui gli agenti lo volevano fermare per portarlo in commissariato e fotosegnalarlo. Da diverse testimonianze è poi emerso che poco prima di morire Fombu era in uno stato psicofisico alterato e aggressivo. Per questo avrebbe avuto una violenta reazione alla vista degli agenti che hanno anche riportato ferite guaribili in tre e sette giorni.

Spacciatore muore durante arresto: colleghi circondano commissariato – VIDEO

Nel corso della serata di lunedì i due poliziotti, di circa 40 e 50 anni, sono stati interrogati oltre ad una decina di testimoni che, secondo le prime indiscrezioni, confermerebbero la versione dei due agenti. Alcuni tra questi sarebbero intervenuti in prima persona per aiutare gli agenti a bloccare lo straniero.

In serata i due poliziotti hanno ricevuto anche la solidarietà del segretario nazionale del sindacato di polizia Coisp, Franco Maccari, che ha raggiunto Conegliano con il rappresentante regionale, Arcangelo Durante.

Intanto dagli Stati Uniti sta arrivando in Italia un parente della vittima. Il caso è ora in mano all’avvocato Roberto Russi di Pordenone, che ha già preso contatti con la Procura per chiedere che, prima dell’autopsia, venga effettuata una Tac al collo e alla testa del trentenne.

«Si tratta di un caso molto delicato – ha spiegato ieri il legale –. Abbiamo già raccolto alcune testimonianze ed è fondamentale chiarire l’esatta dinamica di quanto accaduto».
L’unica certezza al momento è che non ci sono immagini perché nella zona non ci sono telecamere di sorveglianza. «Sappiamo che aveva le manette ai polsi», aggiunge l’avvocato Russi, «e sappiamo anche che quasi certamente è morto per arresto cardiaco. Ora dobbiamo capire il perché, se l’ambulanza è stata chiamata immediatamente, se per caso l’uomo ha preso un colpo accidentale cadendo a terra. Non vogliamo accusare nessuno ma solo capire cosa è accaduto».

E’ accaduto che doveva essere in Camerun. E te, avvocato, come ti pagano, con i proventi dello spaccio?