Respinti dalla Francia. Sono clandestini, dovrebbero venire espulsi. Non avviene, perché abbiamo un governo di criminali e affaristi. E poi c’è la Carita$, che usando i soldi dell’8 per mille, quelli che millantano di dare ai poveri italiani nelle pubblicità regresso a reti unificate, li rifornisce, trasformando de facto Ventimiglia in una zona occupata: in un sindaco che non sa più cosa fare, alle prese con un esodo di cui nemmeno si conoscono le esatte proporzioni. Vittima, come lo è tutta la città, di centinaia di fancazzisti islamici e di decine di fanatici chiesaioli e di no borders. Stessa ideologia nichilista di dissoluzione etnica.
All’indomani dell’ennesima manifestazione violenta dei clandestini i numeri, freddi, parlano: la Carita$ ha servito alle truppe di occupazione 316 pasti, assai più dei 150 che si contarono nel pieno della crisi del 2011. Allora gli ospiti dormivano nell’ex centro di accoglienza voluto dall’allora prefetto di Imperia Fiamma Spena (oggi a Genova).
E che qualcuno, tra cui il Partito democratico e Anci (emanazione PD), l’associazione dei Comuni, pensa ora di riaprire. «Con una logica diversa, di Protezione civile – precisa il portavoce per l’immigrazione dei sindaci liguri, Paolo Pezzana – ma la situazione va affrontata».
Liberazione. Altro che festa della repubblica delle banane.