“Fumo marijuana per meditare”. E’ la bizzarra dichiarazione fatta al giudice da un tabaccaio 30enne di Toritto, arrestato in flagranza con più di 60 grammi di droga.
Probabilmente, nemmeno lui credeva di farla veramente franca, ma non conosce il delirio chiamato ‘magistratura italiana’: e così è stato subito scarcerato.
Processato per direttissima, il ragazzo ha detto al giudice di essere “cultore della religione rastafariana” e di avere in casa una stanza adibita alla meditazione, dove ascolta musica ‘rasta’ e fuma per meditare.
Il rastafarianesimo, ha fra i suoi precetti l’utilizzo della marijuana come erba medicinale, ma anche meditativa, apportatrice di saggezza, ausilio alla preghiera. Tra le caratteristiche dei ‘rasta’ c’è la consacrazione del proprio capo, con l’astensione dalla tonsura e le celebri trecce. Il processo verrà discusso nel merito con rito abbreviato il 5 agosto prossimo.
Anche il magistrato sarà un seguace.