Giovani Musulmani: “Renzi ci dia cittadinanza italiana come in Francia e Belgio”

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“Noi Giovani musulmani siamo come le Acli, gli Scout. Persone religiose ma prima di tutto italiani impegnati nella vita sociale”. Nadia Bouzekri, la 24enne neo presidente dei Giovani musulmani d’Italia, lancia un appello netto alle istituzioni italiane. “Lo Stato deve stringere un’intesa con l’islam riconoscendo i luoghi di culto: così ci saranno spazi di preghiera trasparenti – spiega alla Stampa – la lezione belga e francese ci insegna che i terroristi non frequentano centri islamici, hanno una visione distorta della religione, costruita su internet”.

marocchino

“Bisogna distinguere tra la religione e il retaggio culturale tradizionale – precisa Bouzekri – l’islam non limita la donna anzi la pone a un livello pari, se non superiore per alcuni aspetti, a quello dell’uomo. Anche in Italia le donne guadagnano meno degli uomini: c’è ancora tanto da fare indipendentemente dal credo”. Nadia Bouzekri è nata a Sesto San Giovanni, paesino alle porte di Milano, da un impiegato e una casalinga di origini marocchine. Studia management all’università. Da pochi giorni è stata eletta alla guida dell’associazione che riunisce i fedeli islamici tra i 14 e i 33 anni. Oggi, come riporta la Stampa, i Giovani musulmani d’Italia contano 1200 soci e 51 sedi. Nei prossimi mesi se ne aggiungeranno altre venticinque. E non vuole certo fermarsi qui. Attivissima sui social, ha affidato a Mohamed Hamad l’incarico di “reclutare” nuove leve e aprire nuove sedi.

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“Vorremmo non dover sempre dimostrare di essere davvero italiani – spiega Nadia Bouzekri – non dover ribadire a ogni strage che siamo contro gli attentati, che quella non è la nostra fede. Credevamo che l’equazione islamismo e terrorismo fosse superata, invece sentiamo tanta diffidenza verso di noi. Il velo o i simboli islamici sono collegati ad aggressività, violenza o estremismo: niente di più sbagliato”. La neo presidente dei Giovani musulmani d’Italia chiede, quindi, al governo di fare un passo verso le seconde generazioni di immigrati: “È assurdo che bambini nati qui debbano andare in questura per rinnovare il permesso di soggiorno”. Ma non le basta. Chiede un patto per poter riconoscere le moschee.

Sono tra noi. Ci stanno invadendo giorno dopo giorno. Hanno anche imparato dal PD – che è il loro partito di riferimento – a rovesciare la realtà, negando l’evidenza delle cose, come il fatto che tutti i terroristi di Parigi e Bruxelles erano assidui frequentatori di Moschee e centri islamici.

Oltre a non avere bisogno di andare in questura a rinnovare il permesso di soggiorno: con lo Ius Soli erano e sono già cittadini.

Siamo in guerra con questa gente. Questa è casa nostra, non loro.