“Il grido silenzioso dei poveri di tutti tempi e la contraddizione di un mondo in cui immense ricchezze e risorse sono nelle mani di pochi” è ben rappresentato dal racconto di Gesù sul ricco che banchetta lautamente ogni giorno e veste di porpora e oro e il povero Lazzaro, che sta alla porta, “muore di fame e solo i cani si prendono cura di lui e vengono a leccare le sue piaghe”. Lo ha sottolineato il Papa nell’udienza generale. “Il ricco – del quale, ha osservato Papa Francesco, Gesù neppure dice il nome, mentre quello del povero è citato cinque volte, – ha fatto di se stesso il centro del suo mondo di lusso e di spreco, escludendo Lazzaro non ha tenuto in alcun conto la legge di Dio: ignorare il povero è disprezzare Dio – ha rimarcato il Papa – e questo dobbiamo impararlo bene”.
Il Vaticano è uno di quei pochi nelle cui mani sono immense ricchezze. Ma lui si permette di dare lezioni, come vivesse in una capanna e non, in stanze lussuose assistito e riverito. Di cosa stiamo parlando?