Profughi traditi da smartphone nuovi: percorrono inutilmente km per raggiungere questura

Vox
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TRENTO – Traditi dagli smartphone regalati dai contribuenti italiani. Il destino, o più probabilmente il QI, ieri ha tradito i fancazzisti africani e pakistani che hanno sfilato per le strade della città, fidandosi dei loro telefonini: hanno finito per marciare per chilometri e chilometri per percorrere quelle che da via al Desert alla Questura, sarebbero state poche centinaia di metri.

Sono usciti dalla caserma Damiano Chiesa con i cartelli in mano e hanno impostato sui telefonini l’indirizzo della Questura. E’ comparso l’indirizzo della vecchia Questura, in piazza Mostra, così sono andati verso il centro. Hanno raggiunto prima piazza Dante dove non si sono quasi fermati. Poi hanno proseguito verso piazza Mostra, ma si sono ben presto resi conto di aver sbagliato strada. Così sono passati in piazza Venezia e poi sono andati verso il Tribunale. Sempre con il telefonino in mano, sono andati in via Piave e poi finalmente in viale Verona fino alla meta.

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In testa al corteo c’erano dei giovani pakistani, ma anche qualcuno del Ghana e del Gambia.
Il responsabile del famigerato Cinform, tal Pierluigi Laspada, che ha raggiunto la Questura, ha spiegato: «Alla fine hanno 75 euro al mese a testa che sono sufficienti, dal momento che non hanno spese vive per mangiare o dormire. Per quanto riguarda il cibo, abbiamo cercato di arrivare a un menu che potesse accontentare tutti».

Mangiano, bevono e dormono gratis. Hanno schede telefoniche, trasporti e cure mediche gratuite. Hanno telefoni e internet. E poi hanno 75 euro di paghetta per gli stravizi.