Una sessantina di soldati belgi – immigrati di seconda o terza generazione – presentano ‘segni di radicalizzazione’ e sono sorvegliati dai servizi militari. Sperando che anche chi li sorveglia non sia, egli stesso, figlio di immigrati.
Lo ha ammesso il ministro della difesa, Steven Vandeput, in parlamento. I servizi segreti militari (SGRS) sorvegliano “circa 60 membri dell’esercito che presentano comportamenti sospetti”, e si tratta di 55 soldati e 5 sottufficiali “identificati come musulmani radicalizzati”, scrive il ministro Vandeput.
‘Presentano segni’: non è varicella, e preoccupano molto di più tutti quelli che, furbescamente, ‘non presentano segni’ e si sono infiltrati.