SCHIO: 113 mila euro al mese per i finti profughi in hotel

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CORREZIONE: PER UN REFUSO, IL TITOLO INIZIALE RIPORTAVA ‘SCHIO: 113 euro al mese per i finti profughi in hotel’ 

A Schio come negli altri Comuni del comprensorio aumentano considerevolmente i richiedenti asilo ospiti in strutture private, come da settimane continuano a denunciare gli esponenti del comitato di cittadini PrimaNoi puntando il dito contro “la fame di denaro dei privati cittadini che congiuntamente alle cooperative rosse stanno facendo fatturato con gli stranieri”.

Alla luce di queste cifre il monito del comitato agli scledensi e ai vicentini non lascia spazio ad interpretazioni: “smettetela di affittare i vostri appartamenti, smettetela di rendere disponibili i vostri alberghi altrimenti sarete complici di tutto quanto accadrà nei prossimi mesi quando la gran parte di questi ragazzi si ritroveranno fuori dal programma di protezione senza lo status di rifugiato”.

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Per questi e altri motivi il comitato ha promosso una raccolta di firme nei comuni vicentini contro “l’infame mercato tra Stato e privati relativo alla gestione dei richiedenti asilo, la speculazione di cooperative e privati cittadini sulla pelle degli stranieri che poi ricadono sulla testa dei cittadini italiani, e per svelare la propaganda buonista secondo la quale è un nostro dovere aprire all’accoglienza indiscriminata degli immigrati”.

PrimaNoi, dopo aver effettuato dei volantinaggi all’esterno delle chiese di Schio, in particolare a Ss Trinità dove c’è stato uno scambio di opinioni con i due sacerdoti della parrocchia, spiega ai parroci inclini a seguire gli appelli di papa Bergoglio, che c’è una differenza sostanziale tra la carità e il buonismo. “Il buonismo è un’ideologia che rischia di fare danni culturali e sociali irreparabili, perché si occupa dei poveri mediatici, non di quelli che ha sott’occhio, è la contraffazione più meschina della bontà cristiana, il che per un cristiano dovrebbe essere particolarmente inquietante”.

Tra l’altro, i numeri dei sedicenti profughi parcheggiati nell’alto vicentino, -spiega Alex Cioni- “dimostrano che il protocollo d’intesa sull’accoglienza diffusa era solo carta straccia. Perchè preti e cooperative che tanto sostenevano il protocollo sulle quote non si fermano visto che Schio ha già dato?. Questa è la prova che se il sindaco avesse firmato il protocollo privati e cooperative avrebbero comunque continuato a piazzare migranti secondo le disponibilità come del resto accade a Santorso. Ci rendiamo conto che con le tasche piene di euro sia più facile dispensare buoni propositi, tant’è che pure i latini sostenevano che il denaro non puzza, ma il principio evangelico della carità cristiana non può essere confuso con il buonismo dispensato a piene mani, in primis se a farlo sono coloro che dell’accoglienza dei profughi ne stanno traendo benefici e reddito” – ha concluso il portavoce del comitato PrimaNoi.