Ministro Giannini: “Basta famiglie e viva il precariato”

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Delirante elogio del precariato, da parte della ministra Giannini, durante un incontro con la collega tedesca Wanka. Che però sarebbe sbagliato ridurre a involontario delirio: c’è infatti un progetto criminale dietro tutto questo.

“Il Paese deve allontanarsi dall’impronta classica che ha permeato per secoli la società e il sistema d’istruzione per avvicinarsi al modello tedesco: più pragmatico, precario e orientato al lavoro. Dobbiamo abituarci all’idea di un mondo impostato su un modello economico di stampo americano, dove il precariato è la norma. Dobbiamo abituarci a vite con meno certezze immediate, fatte da persone che si spostano continuamente e dobbiamo incentivare i loro movimenti. Flessibilità significa precariato, che non è sinonimo di malessere”.

“[…] la famiglia come l’abbiamo conosciuta esisterà sempre meno. Le persone, in primis i genitori, si devono poter spostare individualmente e per questo il nucleo familiare non avrà più la funzione di stabilità sociale che ha avuto per la mia generazione”

In sostanza: una società liquida e senza legami. E disperata. Come più volte abbiamo spiegato, immigrazione e omosessismo puntano a disarticolare i legami per rendere gli individui più ‘mobili’, e quindi più sfruttabili dai ‘padroni’. Marx, oggi, sarebbe uno strenuo difensore dei confini e della famiglia.

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A spiegare meglio, la ministra tedescota: “Il nostro successo economico non si è tradotto in una alta produttività di figli. In 10 anni la Germania ha perso il 22% della propria popolazione. In questi termini l’arrivo dei migranti ha una funzione economica specifica. Cioè quella di occupare quella fascia lavorativa lasciata vuota dalla crisi demografica e che una volta era occupata dalle imprese a direzione familiare”. Il successo tedesco se lo sono immaginato, hanno compresso i salari puntando tutto sull’export, deprimendo i consumi, e ovviamente le nascite: il calo demografico non è una ‘mancata traduzione del successo economico’, è l’esito scontato di una depressione reale dei salari e dei consumi.

Come spiega bene VS sul Primato Nazionale:

L’HuffPost rincara la dose constatando che “i migranti hanno dunque una funzione sostitutiva rispetto all’ormai estinto modello economico fondato sulla famiglia. Anche in Italia dovrà essere così”.

L’HP, al di là della involontaria comicità che lo contraddistingue, è uno degli organi di distrazione di massa più impegnati nell’opera di dissoluzione etnica e morale italiana.