Bergoglio agli europei: “Abbattete i muri”, te il tuo quando?

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Patetici i membri della combriccola, si scambiano premi e prebende tra loro. Ricevendo il Premio Carlo Magno, conferitogli dalla città di Aquisgrana, Bergoglio ha sbrodolato la solita, stantia tiritera: “Che cosa ti è successo, Europa umanistica, paladina dei diritti dell’uomo, della democrazia e della libertà?”. Si è rotta i cosiddetti di mantenere i nullafacenti, compreso Bergoglio, che fa tutti questi discorsi da un lussuoso e cinto di mura, appartamento in Vaticano:

VATICANO

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“In Europa oggi rischiamo di dissipare questa eredità di integrazione”, lamenta il presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz, denunciando l’esplosione “degli egoismi nazionali, della rinazionalizzazione e del particolarismo” e accusando “i populisti” di far sgretolare l’Europa con “muri e recinzioni”.

L’intero discorso del Santo Padre è improntato sulla solidarietà e l’accoglienza. Un appello generalizzato a “costruire ponti e abbattere muri”. “Sogno un’Europa, in cui essere migrante non sia delitto bensì un invito a un maggior impegno con la dignità di tutto l’essere umano – ha detto – sogno un’Europa che si prende cura del bambino, che soccorre come un fratello il povero e chi arriva in cerca di accoglienza perchè non ha più nulla e chiede riparo”. Il Pontefice ha scelto la formula utilizzata da Martin Luther King I have a dream per indicare gli obiettivi che ritiene dignitosi e doverosi per l’Unione Europea. L’auspicio per l’Unione europea è che “i progetti dei padri fondatori, araldi della pace e profeti dell’avvenire, non sono superati: ispirano, oggi più che mai, a costruire ponti e abbattere muri”.

Anche noi abbiamo un sogno, liberare l’Europa dai parassiti, che hanno tutti lo stesso vizio: dire agli altri cosa fare, mentre se la spassano.