TRENTO: AI PROFUGHI SMARTPHONE, MEDICINE GRATIS E CARTA DI CREDITO

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Dopo la rivolta del profughi che paralizzò la Via Brennero a Trento Maurizio Fugatti aveva subito presentato un’interessante interrogazione dove poneva alla giunta Rossi alcune domande a dir poco «spinose».

BUONI SPESA E RICARICHE CELLULARI – Il primo quesito riguardava i buoni spesa assegnati nel caso di accoglienza in strutture che consentano l’autonoma confezione dei pasti. Alla domanda per quale motivo la tessere prepagata può essere utilizzata per l’acquisto di ricariche telefoniche Ugo Rossi ha risposto che i buoni spesa, per un importo mensile pari a 150 euro a persona, vengono erogati secondo quanto stabilito dal Protocollo di intesa tra il Commissariato del Governo e la Provincia autonoma per l’acquisto di generi alimentari ed extralimentari presenti nel supermercato cui il migrante si può rivolgere. Non ci sono in tal senso restrizioni di acquisto di prodotti rispetto a quelli in vendita nel supermercato.

Rispondendo sempre al segretario della Lega il governatore ha ammesso che la Provincia nella prima fase dell’accoglienza 2014 ha acquistato 4 cellulari per i migranti, che ne erano sprovvisti, per un totale di 160 euro, detraendo tale importo dai buoni spesa spettanti ai beneficiari. Quindi si tratta di un anticipo.

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MINACCE AGLI OPERATORI – Rossi ammette anche che i 9 immigrati che hanno organizzato la protesta erano già state segnalate per aver assunto dei comportamenti inadeguati che sono stati però contenuti dagli operatori fino agli episodi non più tollerabili di minacce verso gli stessi operatori avvenuti il 1 aprile 2016. Da qui la decisione di chiedere al competente Commissariato del Governo la revoca dell’accoglienza per minacce verso gli operatori ai sensi della Disciplina approvata dalla Giunta provinciale.

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VISITE E COSTI MEDICINALI – Alla domanda sulle visite e i costi dei farmaci per i richiedenti asilo, si scopre che i migranti in Trentino secondo un protocollo di procedura previsto dall’Azienda sanitaria, si rivolgono al medico di base autonomamente e che i farmaci acquistati sono prescritti dagli stessi medici per una spesa totale, nel 2015, pari a 10.700,57 Euro. Non esiste però – ammette lo stesso Rossi – una banca dati dei farmaci acquistati, poiché questi sono subordinati esclusivamente e riservatamente alle prescrizioni mediche del servizio sanitario pubblico.

L’articolo completo del giornale locale lo trovate QUI se volete approfondire.