Giudice dà permesso umanitario a delinquente Senegalese perché lo hanno chiesto ONG

Vox
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Continuano le deliranti sentenze dei tribunali italiani. Al limite dell’eversione per quanto fantasiose e fuorilegge.

L’ultimo caso in ordine di tempo viene dal Tribunale di Genova, che ha riconosciuto la protezione sussidiaria ad un cittadino del Senegal. Avete letto bene: pagare e mantenere come profugo un senegalese. Roba da processo, per il magistrato.

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In sede di audizione giudiziale il ricorrente ha ribadito il racconto fatto alla Commissione Territoriale (che l’aveva giustamente bocciato, perché ritenuto generico e con motivazioni “deboli e poco circostanziate”). Ma si sa, i magistrati non applicano la legge, se la immaginano.

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Nella fattispecie il Giudice, valutando come attendibili le fonti tratte dai rapporti internazionali redatti dalle maggiori organizzazioni operanti sui territori (ovvero le ridicole Ong di estrema sinistra), ha ritenuto che la domanda di protezione sussidiaria sia fondata e meriti accoglimento. Il ricorrente, secondo il ‘magistrato’, rischia di subire un grave danno in caso di rientro nel paese d’origine in quanto non avrebbe alcuna garanzia di subire un processo giusto e una carcerazione umana. Sussiste pertanto la circostanza evidenziata al punto b) dell’art. 14 Decreto legislativo 19 novembre 2007 n. 251.

Una barzelletta. Quindi tutti i criminali senegalesi in Italia come profughi, perché i loro processi non vanno bene ai ‘magistrati’ ‘italiani’.