COMMISSIONE APPROVA IL REATO STORICO DI ‘NEGAZIONISMO’

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La commissione Giustizia del Senato approva il ddl che introduce l’aggravante del negazionismo, ma nel testo inserisce una parola: “pubblicamente” che di fatto cambia tutta la legge Mancino che punisce le discriminazioni razziali nel loro complesso. “Cadranno molti processi in corso, è davvero gravissimo”, commenta la presidente della commissione Giustizia della Camera Donatella Ferranti che si chiede cosa si nasconda dietro l’emendamento presentato da Giacomo Caliendo (FI) che molti nel Pd si augurano che venga respinto in Aula.

La legge Mancino è stata l’ultima marchetta democristiana prima di esalare l’ultimo respiro. Incostituzionale e liberticida. Un’oscenità legale e morale. Ma dire che il termine ‘pubblicamente’ la limita, è ridicolo, visto che bastano 3 persone per rendere una cosa pubblica.

Ricordate che stiamo parlando di idee, di idee espresse, non di altro. Il fatto che si punisca l’espressione delle idee è qualcosa che dovrebbe fare rabbrividire chiunque. Anche se queste idee riguardano il cosiddetto ‘negazionismo’. E qui veniamo alla legge in sé.

Il provvedimento, se approvato, introdurrebbe il reato per gli storici e i cittadini che negano la Shoah sia mai avvenuta come evento volontario.

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Un provvedimento osceno. La Storia non si impone per legge, le idee si confrontano con altre idee, non si mettono in carcere. Siamo ad una vera e propria dittatura del pensiero, nella quale, non solo devi fare quello che dice lo Stato, ma devi anche ‘pensare’ come vuole lo Stato.

VOX non è d’accordo con i negazionisti, ma ritiene non solo giusto, bensì essenziale, che chiunque sia libero di esprimere le proprie idee: qualunque idea. E quando uno Stato istituisce leggi per imporre una visione univoca della Storia, allora si passa su un terreno di persecuzione che non può esistere in una democrazia. Nemmeno contro chi nega l’innegabile: chi decide ciò che non si può negare?

Stiamo scivolando sempre di più nel totalitarismo. E poi perché, una legge contro chi nega la Shoah, e non una contro chi nega le Foibe, ad esempio. In realtà, in una democrazia, ognuno deve essere libero di negare quello che vuole, saranno poi i suoi pari, i cittadini, a decidere. Non certo un magistrato. Quando una cosa è vera, non ha bisogno di una ‘legge’.

E’ così che nascono le dittature: prima se la prendono con gli ‘intoccabili’, quelli che nessuno mai difenderebbe, poi, lentamente, tolgono la libertà a tutti.