Il DM pubblica stralci di una ricerca, riservata, del governo inglese sull’impatto (negativo) dell’immigrazione in GB:
La migrazione di massa dall’Europa sta avendo un impatto dannoso ‘sproporzionato’ sul Regno Unito e la società , dice un’analisi governo.
Il documento trapelato rivela che i cittadini dell’UE sono prevalentemente i più grandi vincitori nel mercato del lavoro britannico, responsabili per il 75 per cento della crescita dell’occupazione.
I laureati provenienti dall’Europa orientale stanno prendendo posti di lavoro poco qualificati, sormontato da ‘generosi vantaggi professionali, senza aver contribuito, fin dal primo giorno’.
Questo sta danneggiando gli ‘obiettivi di politica sociale’ di riportare i meno qualificati cittadini britannici nel mondo del lavoro, secondo il Dipartimento del Lavoro e delle pensioni.
I livelli “senza precedenti” della migrazione dalla UE sono la forza principale dietro l’equivalente di un ‘nuovo Coventry’ aggiunto alla popolazione della Gran Bretagna ogni anno.
Ovviamente, quello che vale per la GB, vale per ogni società di ogni paese dell’Europa occidentale. E quello che è vero per l’immigrazione comunitaria (essenzialmente romena) è ancora più vero per l’immigrazione extra, che è ancora meno qualificata.
In tutto l’occidente, Usa compresi, i nuovi posti di lavoro vanno a immigrati. Perché hanno meno esigenze: sono qui per fare più soldi possibile e poi ritirarsi a casa propria, dove spenderanno, e questo avrà un altro impatto negativo, anche le pensioni ‘italiane’, che quindi saranno sottratte ai consumi interni.
I danni dell’immigrazione, anche a livello economico, sono molteplici.