Parte il progetto “Don’t call me stranger” per integrare maggiormente gli stranieri in tre quartieri “capofila” di Milano: Lorenteggio, San Siro e via Padova, scelti proprio per l’alta percentuale di stranieri residenti, che vivono per lo più in case popolari. Il progetto viene co-finanziato dall’Unar (ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) e nasce insieme a due associazioni (Comunità Nuova e Villa Pallavicini) e al dipartimento di studi urbani del Politecnico.
Gli interventi sono di diverso genere e differenziati da quartiere a quartiere. Comune invece l’obiettivo: favorire l’aggregazione e la socializzazione per superare pregiudizi e stereotipi. Il finanziamento arriva da Unar (60 mila euro) a cui si aggiungono 20 mila euro messi a disposizione dal comune (disponibilità di spazi, risorse umane e materiali) e altri 20 mila euro dai partner. Le azioni termineranno il 31 dicembre 2016.
«Abbiamo dato il pieno sostegno a questo progetto – spiega l’assessore alle politiche sociali, Pierfrancesco Majorino – perché abbiamo sempre appoggiato e contribuito a realizzare interventi che sviluppassero, in contesti multiculturali, opportunità di confronto e conoscenza e la generazione di un nuovo tessuto sociale tra la popolazione italiana presente da decenni e i nuovi residenti di origine straniera. Abbiamo chiesto che le azioni avessero al centro il tema della legalità, intesa come rispetto dei diritti e dei doveri di ogni cittadino, insieme alla valorizzazione delle persone, delle loro capacità e competenze, a partire dalle donne straniere, più toccate dall’isolamento sociale, ma eccezionale punto di partenza per la costruzione di rapporti, relazioni, convivenza».
Il Politecnico sarà il partner per San Siro, Comunità Nuova per Lorenteggio e Villa Pallavicini per via Padova. Tra le numerose iniziative che compongono l’intero progetto, menzioniamo “Storie di vita”, una raccolta di interviste in profondità a donne straniere che vivono a San Siro e che andrà a comporre il futuro portale SanSiroStories.it. E, sempre a San Siro, “Riuso degli spazi”, per progettare nuove attività (anche micro-imprendioriali) per sfruttare meglio e per un maggior tempo gli spazi commerciali situati ai piani terra dei palazzi popolari, attivando veri e propri presidi sociali in orari “allargati”.
Unar è il più parassitario di tutti gli enti. Usa i soldi dei contribuenti per inutili e continue marchette agli immigrati e per inviare lettere minatorie a chi scrive la verità sull’immigrazione, gli zingari e gli islamici.
Perché ovviamente, il fatto che gli immigrati rubino le case popolari agli italiani e delinquano è tutto uno stereotipo e un pregiudizio. Ma i pregiudizi sono l’unica cosa che distingue l’uomo dal piddino: si chiama principio di precauzione.