La polizia greca sta negoziando con i clandestini islamici che occupano la ferrovia nell’accampamento di Idomeni. Negoziano con i delinquenti, tutti maschi islamici, invece di sgomberarli e rispedirli in Pakistan.
Si cerca di ottenere uno sgombero pacifico per consentire di ripristinare il traffico ferroviario tra la Grecia e la Macedonia, paralizzato da ormai 30 giorni.
Un portavoce della polizia ha spiegato che in realtà un accordo era stato trovato e che i clandestini avevano liberato i binari, ma successivamente alcuni hanno ripreso a protestare, occupandoli di nuovo.
Dopo la chiusura delle frontiere nei Paesi della ‘rotta balcanica’, in Serbia restano poco più di 2 mila clandestini e provenienti dall’Asia islamica. Come ha detto Rados Djurovic, direttore del Centro di protezione dei richiedenti asilo, circa 540 di essi restano nei centri di accoglienza mentre gli altri sono in giro a branchi nel Paese nel tentativo di raggiungere in qualche modo i Paesi dell’Europa occidentale.
Nei primi tre mesi dell’anno, ha precisato Djurovic, sono state 262 le domande di asilo alle autorità di Belgrado. A suo avviso il 75% dei migranti nella regione balcanica si muove ora lungo la direttrice Turchia-Bulgaria-Serbia nel tentativo di raggiungere illegalmente l’Ungheria che lo scorso settembre ha sigillato ermeticamente con una barriera metallica e di filo spinato la frontiera con la Serbia.