Milano: dove i campi nomadi nascono ai lati della strada

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Via Rubino. Laterale di via Rizzoli, che porta alla metro di Crescenzago. È una via piccola, ma dignitosa in una periferia che conserva quel patrimonio culturale ed industriale che è l’eredità di RCS. Ne è parte. Non entrerà mai nel patrimonio culturale dell’Unesco, ma è già nel patrimonio affettivo di Crescenzago e mi spingo a dire di Milano. In ogni caso è un luogo su cui affacciano alcune centinaia di cittadini. E già questo, di per sè, richiederebbe di lottare per evitare che, ad esempio, in quella via si crei un campo Rom. Richiederebbe. Di fatto a nessuno è fregato nulla, almeno delle autorità di Zona e Comune, quando le prime due roulotte si sono installate. La loro provenienza è incerta. È, però, difficile non notare la coincidenza con lo sgombero di Cascina Gobba. Fatto sta che si sono fermati. Erano pochi. Gli Italiani sono tolleranti e così hanno ignorato i problemi per la circolazione (su quella strada dà un parcheggio ATM), i problemi di ordine pubblico. E tutto quello che gli va dietro. Le autorità hanno dormito. Così è arrivata una terza roulotte. Ed ora una quarta. È la situazione sta velocemente peggiorando.