Governo e Regione Friuli disonorano i caduti della Grande Guerra

Vox
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Due corone donate dall’Associazione degli Amici della Croce nera austriaca e dall’Associazione nazionale Granatieri d’Italia, sono state gettate in mare oggi a Trieste, in una cerimonia per la “memoria condivisa” della Prima guerra mondiale.
Piazza Unità era pavesata con il tricolore e il vessillo alabardato della città, per una memoria comune e unanime “che deve essere trasmessa, anche per aiutarci a leggere il presente”, come ha sottolineato il vicepresidente del Consiglio regionale del FVG, Paride Cargnelutti, NCD.
“La Grande Guerra – ha proseguito Cargnelutti – dopo Caporetto divenne una tragedia anche per gli oltre 600 mila friulani che dovettero abbandonare case e terre, e andare profughi in tutto il Paese, da Genova sino alla Sicilia. Fu una guerra sbagliata, non risolse i problemi dell’Europa”.

Basta con queste bizzarre e meschine rivisitazioni della Storia, gloriosa, della Grande Guerra. Che la guerra tra europei abbia sprecato sangue cristiano è chiaro, ma con gli occhi di oggi.
Non dimentichiamo che intere regioni italiane ero sotto l’occupante tedesco (austriaci), non dimentichiamo che la Grande Guerra fu, prima di tutto, la fine degli Imperi e la nascita delle Nazioni (non solo, certo, fu anche un inizio negativo di modernismo, ma tutti i processi storici portano con sé molteplici fattori). Certo, sarebbe stato meglio riavere la libertà e l’indipendenza senza spargimento di sangue, ma è un illuso, chi pensa, allora come oggi, che si possa sempre ottenere il massimo con il minimo. Ma non puoi aspettarti onore, da uno di NCD.

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“La guerra non è mai una soluzione”, ha sottolineato il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, ricordando come il nonno materno vestì nella prima Guerra mondiale la divisa austroungarica.

E allora vai a fare la crocerossina, non il ministro della Difesa. La guerra è, spesso, l’unica soluzione, soprattutto quando la tua terra è occupata. Cesare Battisti, quello vero, non il fuggiasco piddino in Brasile, avrebbe qualcosa da ridire sul nonno materno di Domenico Rossi. ‘Buon sangue’ non mente.