Finti profughi occupano strada per 4 giorni, vogliono avvocato

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Più spazio nel centro d’accoglienza che li ospita, assistenza legale e sanitaria gratuita immediata. Sono queste le richieste dei settanta richiedenti asilo che hanno bloccato, per quattro giorni, via Perugini a Lamezia Terme. Invece di sgomberarli, le ‘autorità’ non hanno fatto altro che transennare la strada, ridicoli e vergognosi:

lamezia

Liberata solo stamani, quando hanno abbandonato la strada e deciso di fare ritorno all’interno della struttura che li ospita, la “Malgrado tutto”, annunciando però che la lotta non si ferma qui.

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La protesta iniziata quattro giorni fa ha alla radice il malcontento maturato all’interno di una struttura in cui “non veniamo considerati umani” ha spiegato Nourou, un rappresentante degli ospiti del centro che ha voluto portare la sua testimonianza nel corso della conferenza stampa indetta dalla Cgil, dall’Usb, dal collettivo “Casa rossa”, dall’associazione “L’altra Lamezia” e dal circolo Argada e improvvisata proprio in via Perugini tra le coperte e gli zaini usati dagli occupanti per bloccare la strada.

La Cgil che sostiene l’occupazione abusiva di uno spazio pubblico. Da denunciare.

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“Ci trattano come ignoranti” è l’accusa mossa da Nourou e ai 248 ospiti sembra non sia stata garantita neppure un’adeguata assistenza legale. L’avvocato Santino Piccoli, che ha patrocinato le cause dei clandestini, ha sottolineato come molti rigetti delle richieste di permessi di soggiorno non sono basati su motivazioni fondate dal momento che i richiedenti asilo hanno i requisiti per ricevere l’agognato documento. Ma pensa, tanto i suoi ricorsi li paghiamo noi.

Durante la conferenza stampa un drappello di esponenti di destra accompagnati dal consigliere comunale di Lamezia, Mimmo Gianturco, ha cercato di forzare il blocco della Polizia per raggiungere i clandestini e liberare la strada. Sono stati bloccati immediatamente dalle forze dell’ordine, le stesse che hanno, per 4 giorni, lasciato che una strada pubblica venisse occupata da 70 fancazzisti africani e pakistani: clandestini.